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Dopo tanti anni in cui ho alimentato la mia passione alzando semplicemente gli occhi al cielo ho acquistato il mio primo telescopio. Con questo strumento ho incominciato a osservare più nel dettaglio il cielo, ma di conseguenza ho anche incominciato a cercare posti adatti al mio scopo.
Ho incominciato a utilizzare il mio telescopio dal giardino di casa, ma abitando in città mi sono subito accorto che non era assolutamente il posto adatto per le mie osservazioni.
Il motivo va ricercato nella necessità di avere un cielo più possibile libero a 360 gradi, per scrutare ogni porzione di cielo, e soprattutto per via dell'inquinamento luminoso.
L'inquinamento luminoso è diventato un grave problema per gli astrofili; fino a quindici anni fa era possibile osservare dalla città molte migliaia di stelle, mentre ora si possono osservare, solo poche centinai e nel peggiore dei casi solo per più luminose.
Un esempio evidente è la nostra galassia, La Via Lattea, fino a qualche decennio fa era possibile anche dalle città scorgere il suo alone nel cielo, ora invece per osservare il suo spettacolo è necessario spostarsi in luoghi bui, come in montagna da dove è possibile assistere al suo magnifico spettacolo.
A causa di queste problematiche ho incominciato a girovagare tra le colline Modenesi e Reggiane per trovare cieli sempre più bui e adatti alle mie osservazioni.
Negli anni ho trovato diverse postazioni dalle quali osservare il cielo.
Ho così stilato una mia piccola classifica personale che vede al primo posto il Passo Pradarena, 1572 slm, tra le provincie di Reggio Emilia e Lucca, poi sicuramente il cielo osservato da Pian del Falco, 1480 slm, e il campo da calcio di Barigazzo, 1350 slm; tutti luoghi in cui è possibile osservare a occhio nudo la nostra meravigliosa Via Lattea in tutto il suo splendore.
Altri posti da cui ho osservato spesso è alla Madonna di Puianello, 480 slm, Gaiato, 680 slm, paesino a poca distanza da Pavullo in provincia di Modena; posti dai quali in alcune serate è stato possibile osservare una porzione della Via Lattea.
Il girovagare tra le colline e montagne comporta pero dei problemi soprattutto logistici e di tempi.
Per fare astrofotografia ho sempre bisogno di portar in giro diverse decine di kg di peso, il problema successivo è l'alimentazione della strumentazione che richiede almeno due batterie le quali non sono illimitate e per finire con i tempi di montaggio e di smontaggio della strumentazione e per gli spostamenti.
Quindi innumerevoli problemi logistici senza contare le variabili meteo, che possono nell'arco di poche ore cambiare la situazione.
Analizzando queste problematiche è arrivata la necessità di avere una postazione fissa dove lasciare la strumentazione sempre montata e a poca distanza da casa.
In mio soccorso è arrivato il mio carissimo Zio Filippo.
Il suo podere sito nella periferia di Modena si rivelato perfetto allo scopo, ho potuto avere un piccolo spazio per creare il mio osservatorio.
Questa postazione gode un bel cielo buio con poco inquinamento luminoso nonostante la vicinanza della città di Modena e ho un panorama libero quasi a 360 gradi e solo una pianta a sud-ovest mi limita fino a circa venticinque gradi sopra l'orizzonte.
L'idea di costruire un osservatorio tutto mio è quindi incominciato nel novembre del 2008. Ho quindi incominciato a informarmi e a prendere spunto dalle realizzazioni di altri astrofili. Ho quindi vagliato tante opzioni e finalmente nel maggio del 2009 ho incominciato i lavori di realizzazione.
La prima cosa da fare è stata quella di trovare lo spazio adatto nel podere e di stabilire le dimensioni massime della piattaforma su cui realizzare l'osservatorio. Trovata la posizione giusta ho realizzato insieme a Simone, moroso di mia sorella, una piattaforma in cemento di 3,00 x 3,00 metri alta 25 cm.
Il passo successivo è stato il decidere se lasciare la pavimentazione in cemento o se ricoprire il tutto con delle mattonelle.
Ho optato per la seconda ipotesi, e ho messo delle mattonelle di 60x60 di colore bianco.
Nella stessa giornata ho installato anche la colonna per installare la montatura.
La colonna è stata realizzata con un tubo in acciaio di 30 cm di diametro e alta 1 metro.
Il fissaggio al terreno è stato fatto con 4 viti calanti.
Dopo un paio di settimane ho provveduto sempre con Simone a stuccare per bene il tutto.
Il passo successivo è stato realizzare la casetta, ma per fortuna ho trovato una ditta nella provincia di Reggio Emilia che realizza casette in legno con il tetto apribile.
Ho quindi vagliato un paio di idee che mi hanno proposto ed ho scelto una soluzione semplice quanto efficace che andava incontro a tutte le mie esigenze.
Il tetto ha un'apertura in 2 parti seguendo la mezzeria degli spioventi, che si ribaltano a 180 gradi con un meccanismo molto semplice ma affidabile composto da cerniere. Oltre al tetto si possono abbattere anche i timpani laterali così da avere tutta la visuale completamente libera.
L'altezza delle pareti è di 1.80 metri ed è leggermente superiore all'altezza dell'attacco degli strumenti alla montatura, questo mi permette di poter puntare oggetti molto vicini all'orizzonte.
La casetta è stata fissata alla piattaforma tramite piastre zincate e con viti calanti.
Internamente ho poi realizzato un piccolo armadietto nel quale ho messo una batteria solare. Questa batteria darà l'alimentazione a 12V a tutta la strumentazione, mentre per caricarla ho usato un pannello solare da 20 Watt situato sul lato a sud dell'osservatorio e collegato un regolatore di carico che stabilizza sia la corrente in entrata sia quella in uscita dalla batteria.
Oltre alla strumentazione la batteria da corrente anche a due piccole lampadine a risparmio energetico, una bianca ed una pitturata di rosso.
Successivamente ho realizzato delle mensole per poter sistemare tutti gli accessori con un certo ordine.
Fatto queste cose prioritarie ho deciso di portare all'osservatorio anche la corrente a 220V per poter alimentare il pc portatile indispensabile durante le serate fotografiche.
Completato l'osservatorio ho quindi cercato di abbellire un po' l'esterno, prima realizzando un piccolo marciapiede in cemento, poi posando diverse mattonelle da esterno per creare una camminamento molto utile soprattutto in inverno.