Montatura Meade LXD75
In un articolo precedente avevo parlato della serie LXD75, prendendo in esame il tubo ottico Newton da 150 mm, oggi invece vi parlerò della montatura.
Come precedentemente detto questa serie della Meade è equipaggiata con diversi tubi ottici, 2 rifrattori (127 e 150 mm) un newton (il 150 mm) 3 Schmitd-Newton (150 mm 200 mm e 250 mm) e una SC ( 200 mm). Tutti questi tubi ottici sono sorretti della montatura omonima della serie, la LXD75.
La montatura si presente di un bel colore bianco, mentre i motori elettrici per il movimento degli assi, diversamente dalle Eq6, sono esterni e racchiusi in vani di plastica nera. Il treppiede è in acciaio, con un'altezza regolabile da 74cm a 115 cm, di buona realizzazione e abbastanza solido paragonabile a quello fornito con la montatura HEQ5.
La montatura viene poi venduta con un contrappeso di serie da 5 Kg. Sul campo il montaggio risulta molto veloce e semplice, la montatura si collega velocemente al treppiedi. Da notare che a differenza della EQ6, la barra del contrappeso è separabile dalla montatura e si dovrebbe montare e smontare ad ogni osservazione, comunque l'operazione risulta molto veloce.
Lo stazionamento e l'allineamento polare è facilitato da un ottimo cannocchiale polare illuminato, previa precedente collimazione.
La montatura viene fornita con computer Autostar 497 che contiene nel suo database circa 30.000 oggetti, una volta acceso viene richiesto data, ora e località dalla quale si osserva. Successivamente si procede all'allineamento tramite 1,2 o 3 stelle che vengono scelte dal database in modo autonomo. Le stelle richiese sono sempre state messe sempre nel campo inquadrato dall'oculare, anche se in un paio di occasioni Vega non è stata centrata ed è risultata fuori dal campo persino del cercatore.
Una volta eseguito l'allineamento si è pronti per l'osservazione vera e propria ed è possibile tramite l'autostar.
Nelle serate nelle quali ho usato la montatura, si è sempre rilevata abbastanza precisa nel puntare stelle ed oggetti del cielo profondo, sempre nel campo di oculare da 26 mm.
Nello puntare oggetti del sistema solare, invece ho riscontrato qualche piccolo problema, infatti alcune volte il pianeta non era presente nel campo dell'oculare, ma osservando col cercatore è stato possibile centrare l'oggetto desiderato.
Con l'autostar è possibile poi eseguire il Best Of Night, un tour dove il telescopio punterà gli oggetti più belli da osservare durante quella notte.
L'esemplare in mio possesso si è rilevata molto buona, con un discreta precisione nell'inseguimento e con un errore periodico discreto, circa +/- 25.
La montatura può essere collegata al Pc tramite l'autostar è così possibile eseguire l'autoguida, anche se risulta molto più scomoda rispetto a quella della EQ6 dove è presente la porta autoguida compatibile ST4.
Tirando le somme questa LXD 75 non me è affatto dispiaciuta, in visuale è adatta a portare tubi fino a 10 Kg, le vibrazioni vengono smorzate in circa 2/3 secondi, mentre in fotografico incomincia a soffrire molto già con un C8. Oltre a questo devo dire che l'autostar è veramente ben fatto e semplice da usare.
Tra le cose che non mi sono piaciute c'è sicuramente il rumore prodotto dai motori durante il loro movimento, veramente fastidiosi (sembra un trattore), il viti delle frizioni poi sono messe in posizioni scomode e in particolari frangenti vanno a interferire col movimento degli assi.
Il vassoio porta oggetti è sistemato troppo in alto e oculari o accessori di grosse dimensioni, come i Baader Hyperion, non possono essere alloggiati nel portaoggetti.
Consiglio inoltre di dotarsi di una batteria esterna da 12V per un utilizzo prolungato, visto che la custodia porta batterie di serie ne contiene poche e la durata risulta limitata.